Il ciclismo è da sempre considerato lo sport che causa problemi alla prostata. Questo falso mito allontana e spaventa i giovani e i meno giovani dall’uso della bicicletta. Ma è davvero così ? Facciamo chiarezza
Andare in bicicletta fa male alla prostata?
Noi uomini nella classifica delle cose a cui teniamo di più, insieme alla bicicletta, mettiamo al primo posto la salute del nostro corpo e, in particolare, quella del nostro sistema uro-genitale. A far parte di questo sistema, tra l’altro, troviamo le ghiandole principali dell’apparato riproduttivo maschile: Testicoli e Prostata. Quello che ogni ciclista si chiede è: ma davvero andare in bicicletta fa male alla prostata ? In realtà non esistono studi che collegano la pratica del ciclismo all’insorgenza di problemi alla prostata, soprattutto quando si prendono le giuste precauzioni. Un discorso diverso va fatto, invece, per chi presenta già problemi alla prostata e vuole iniziare a praticare ciclismo o utilizzare abitualmente la bicicletta. Vediamo nel dettaglio cosa fare per prevenire l’insorgenza dei problemi alla prostata e come comportarsi nel caso si abbia già qualche problema pregresso.
Come prevenire i problemi alla prostata quando si va in bicicletta ?
Il ciclismo è uno degli sport più in crescita degli ultimi anni, basti pensare che il numero di biciclette ha eguagliato, nel nostro paese, quello delle auto immatricolate. Che sia una bicicletta da passeggio, una bicicletta da corsa, una bicicletta elettrica o una Mountain Bike, partendo dai bambini fino agli uomini di terza età il ciclismo è entrato sempre di più nelle case degli italiani. Proprio la popolazione degli uomini adulti e di over 50 ha riscoperto il piacere di fare passeggiate in bicicletta o di dedicarsi al ciclismo da strada. Di conseguenza tutti i ciclisti dai 30 anni in su si chiedono se con l’avanzare dell’età il ciclismo possa incidere negativamente sulla prostata o sulla salute delle vie urinarie e genitali. La risposta a questa domanda è che per evitare problemi, bisogna prendere le giuste precauzioni ovvero:
Indice
- Effettuare una visita della prostata preventiva
- Proteggere la zona perineale
- Migliorare la posizione sulla sella
- Scegliere la tipologia di sella più adatta a te
- Test delle ossa ischiatiche Fai Da te
- Test Seddle Finder SMP
Effettuare una visita della prostata preventiva
Pedalare è uno sport che ti permette di rinforzare i muscoli, scaricare lo stress, perdere i chili di troppo e prevenire le malattie cardiovascolari. Per iniziare a praticare ciclismo, e godere di tutti i suoi vantaggi è necessario effettuare una visita cardiologica con ECG (elettrocardiogramma) per assicurarsi di avere un cuore sano e poter pedalare anche a media e alta intensità. Una volta effettuato il primo test preventivo, se hai qualche dubbio sulla salute della tua prostata ti consiglio di rivolgerti ad un Andrologo o un Urologo. Questi due specialisti, nonché medici, si occupano nello specifico di individuare problemi delle vie uro genitali maschili. Rivolgersi a delle figure altamente qualificate farà in modo di escludere eventuali problemi che ti discostino dalla pratica del ciclismo. Quando il tuo medico ti assicura che non hai alcun tipo di problema, puoi iniziare a praticare ciclismo seguendo sempre questi consigli che eviteranno l’insorgenza di problemi futuri alla prostata causati dalla bicicletta.
Proteggere la zona perineale quando si va in bici
La prostata è responsabile della produzione e dell’immagazzinamento del liquido prostatico ed è situata subito sotto la vescica. Quando si sale in sella, la zona di contatto tra il corpo e la bici avviene proprio in prossimità della zona perineale, che è la parte più esterna compresa fra i testicoli e l’ano, dove, in profondità, troviamo la prostata e altri tessuti che si collegano alle vie urinarie. Come puoi intuire, se il peso del corpo grava tutto su questa zona di contatto, inevitabilmente la prostata subirà una compressione o delle sollecitazioni. Ma quindi come puoi fare per evitare di comprimere questa zona delicata quando vai in bicicletta? La prima precauzione da adottare è di utilizzare un pantaloncino da ciclismo dotato di fondello. Così facendo puoi sfruttare lo strato protettivo del fondello per evitare di appoggiarti direttamente alla sella con tutto il peso corporeo. Il fondello infatti possiede uno strato rinforzato in gel o in spugna che scarica il peso dalla parte perineale, trasferendolo al bacino e alle protuberanze ossee chiamate ossa ischiatiche. Un altro consiglio che ti permetterà di pedalare in sicurezza è quello di evitare di indossare intimo al di sotto del pantaloncino da ciclismo, per evitare la formazione di grinze e strati di tessuto che possano portare pressione su un solo punto. Gli altri consigli fondamentali per proteggere la prostata sono: migliorare la posizione in sella e scegliere la sella antiprostata più adatta a te. Vediamo insieme nel dettaglio questi 2 passaggi importanti
Migliorare la posizione sulla sella
Quando si guida una bicicletta i punti di contatto tra il ciclista e il mezzo sono: i piedi sui pedali il bacino sulla sella e le mani sul manubrio. Il bacino che si appoggia ha come punto di contatto principale le due protuberanze ossee chiamate ossa ischiatiche, situate proprio nella parte inferiore del bacino. Queste protuberanze, durante la seduta devono combaciare con la parte più larga della sella per evitare di sbilanciare il peso e causare intorpidimento e compressione della prostata. Per fare questo, la bici è dotata di alcuni sistemi di regolazione che permettono alla sella di avanzare o di arretrare, nonché di alzarsi e abbassarsi. Se l’ appoggio sulla sella è corretto non ti appoggerai ne sulla punta ne troppo indietro e non sentirai nessuna pressione sul perineo. In caso contrario, c’è bisogno di effettuare qualche regolazione alla sella per trovare la giusta posizione. Nonostante tu possa provare a regolare i parametri in modo autonomo, il peso scaricato sulla sella non dipende solo dalla posizione della sella stessa, ma anche dall’altezza del manubrio, dalla distanza che intercorre tra la sella e il manubrio e dall’appoggio sui pedali. Questo perché il tuo corpo assume una postura sulla bici che dipende da come è fatta e da come è regolata la bici stessa. Se già hai una bicicletta e vuoi avere tutti i parametri regolati nel modo corretto, un assetto comodo, sfruttare un lavoro muscolare ottimale e perfezionare la posizione sulla sella per non gravare sulla prostata, il consiglio è quello di effettuare una visita biomeccanica. Questa visita specialistica ti permetterà di trovare la posizione corretta in bicicletta e, tra le altre cose, ti garantirà, tramite dei test, l’acquisto della sella antiprostata ideale per proteggere ancora di più questa zona delicata.
Scegliere la tipologia di sella più adatta a te
Oltre alla visita biomeccanica, esistono alcuni test che puoi effettuare per scoprire quale sella antiprostata è più adatta a te. La sella antiprostata è caratterizzata da un’ampia apertura centrale che permette al bacino di appoggiarsi solo con le ossa ischiatiche, scaricando il peso che potrebbe gravare sulla prostata, direttamente alla bici. Misurare la larghezza delle ossa ischiatiche con un metodo “fai da te” o effettuando un test con il dispositivo Seddle Finder di SMP, ti permetterà di sapere quanto misura la distanza delle tue ossa ischiatiche e potrai così acquistare o ricevere consigli sulla sella ideale per te.
Test delle ossa ischiatiche “Fai da te”
Quello che devi fare per effettuare un test “fai da te” delle ossa ischiatiche è procurarti un cartone da imballaggio, un pennarello ed un righello. La cosa importante che ti consiglio di fare è quella di individuare prima manualmente, con la palpazione, i punti del corpo che dovrai misurare, così da evitare di ripetere il test più volte. Le ossa ischiatiche si trovano nella parte inferiore dei glutei, corrispondono alla parte più bassa del bacino e si trovano parallelamente al perineo quando ci si siede. Una volta individuate le due protuberanze:
- Posiziona un solo foglio del cartone su una sedia.
- Siediti sopra e alza le ginocchia lasciando solo le punte dei piedi per terra per alcuni minuti.
- Alzati dalla sedia e con il pennarello segna sul foglio di cartone i due punti dove è stata fatta maggiore pressione.
- Con il righello misura la distanza che intercorre fra questi due punti ed il gioco è fatto.
La larghezza delle ossa ischiatiche varia in base alla larghezza del bacino e può andare dai 9 ai 15 cm. Una volta individuata la misura, puoi scegliere la sella della taglia giusta tra quelle presenti sul mercato.
Test Seddle Finder SMP
Il test Seddle Finder di SMP è il test ideale per i ciclisti più esigenti che vogliono avere una maggiore accuratezza dei dati, proteggere la propria prostata in modo definitivo e sapere esattamente quale sella antiprostata è più adatta alla propria conformazione fisica e alla tipologia di bici utilizzata . Grazie al software di analisi, una volta individuata la misura delle ossa ischiatiche con il Seddle Pad, potrai sapere in tempo reale quale sella è perfetta per te in base alla bici che utilizzi (MTB – Gravel – Bici da corsa – E-bike ecc.). Il test per la sella ideale può essere effettuato singolarmente, oppure eseguito durante un test di biomeccanica, dove avrai la possibilità di provare una sella Test SMP direttamente sulla tua bici. Le Selle SMP sono leader nel settore delle selle antiprostata e sono un marchio completamente made in italy. Se vuoi effettuare la tua analisi per scoprire la sella SMP ideale, puoi cercare il punto di prova più vicino a te, oppure recarti alla nostra sede principale situata in Campania che è specializzata nell’analisi dell’appoggio sella e nel corretto posizionamento in bicicletta tramite l’analisi biomeccanica.
Chi ha problemi di prostata può praticare ciclismo ?
Quando un uomo che ha problemi di prostata vuole iniziare a praticare ciclismo, bisogna valutare i casi e fare le giuste considerazioni. Sebbene prendere le giuste precauzioni in caso di prostata sana serva a prevenire l’insorgenza di eventuali problemi, nel caso in cui ci troviamo di fronte a prostatite, infiammazioni, aumento del volume della prostata e altre patologie è consigliato sospendere, o non iniziare la pratica del ciclismo senza aver prima avuto un parere e una consultazione medica. Nel caso di patologie passeggere, sarà l’andrologo o l’urologo a consigliare di limitare l’uso della bicicletta fino a guarigione avvenuta, mentre in caso di problemi cronici sarà necessario interrompere la pratica.
Come riconoscere i sintomi per interrompere la pratica del ciclismo?
La prostata, come abbiamo detto non risente della posizione in sella, ma lo sport in generale aiuta a mantenersi in forma e a stare meglio, limitando anche la risposta infiammatoria. Può capitare però che l’alimentazione, i fattori ereditari, il fumo o l ‘alcool causino l’insorgenza di problemi e il ciclista dia la colpa alla bici per evitare di cambiare le abitudini veramente dannose per la salute. Una prostata infiammata genera fastidio durante l’uso della bicicletta, ma è una conseguenza e non una causa.
Se pratichi ciclismo e ti capita di avvertire sintomi come minzione frequente, dolore al perineo, dolore al pube, bruciore o dolore durante la minzione, allora ti consiglio di sospendere la pratica del ciclismo e rivolgersi ad un medico per accertamenti. Alcune volte è necessario eseguire un esame delle urine o una spermocoltura, ma i problemi meno gravi se trattati in modo tempestivo si risolvono in circa 3 mesi.
Sintomi del ciclismo non collegati a problemi prostatici
Durante le uscite in bicicletta può capitare di confondere i sintomi legati alla prostata e di allarmarsi inutilmente scongiurando il peggio. Uno dei sintomi più comuni è l’ addormentamento della zona di appoggio sella, dovuta alla compressione di nervi diretti ai genitali o all’afflusso di sangue eccessivo nelle gambe. Questo fastidio scompare appena terminato il giro in bici, o semplicemente alzandosi di tanto in tanto dai pedali. Può essere risolto facilmente regolando la sella e bilanciando il carico nel punto giusto. Un altro sintomo che causa meno preoccupazione è l’irritazione della zona perineale con la comparsa di rossore e piccoli foruncoli. Questo è un problema cutaneo legato allo sfregamento e all’utilizzo di prodotti sintetici che, a contatto delle pelli più sensibili, porta allergia e ipersensibilità. Per quest’ultimo fastidio esistono creme antisfregamento da applicare prima e dopo l’ uscita in bici, nelle zone interessate per limitare l’attrito e creare sollievo.
Daniele
Buongiorno sono lazzerini Daniele volevo dire io per esempio sono anni che uso la bici e da quando uso la bici ho cominciato usare abbigliamenti da ciclista dei pantaloncini da ciclista con la protezione.
Pasquale De Stefano
Ciao Daniele,
Usare pantaloncini da ciclista e una sella antiprostata è fondamentale per evitare problemi. Bravo
Roberto
45 anni con ipb x2 e cura a vita di xatral e saltuariamente uso di permixon . Scoperta ipb per infezioni urinarie da coli. Praticavo ciclismo amatoriale da 15 anni e ho smesso sapendo della.mia patologia (data la colpa a 15 anni e 55mila km di ciclismo) . Posso ricominciare a pedalare dopo 1 anno di stop…o farò ulteriori danni alla prostata? Grazie
Pasquale De Stefano
Buongiorno, Come detto nell’articolo la valutazione va fatta con il suo medico curante valutando la sintomatologia e la gravità del problema. Il ciclismo può non essere indicato in caso di patologie della prostata quindi meglio fare tutti gli accertamenti del caso